SURFCASTING A SAN VINCENZO

Matteo Sparapani, responsabile Settore Pesca  YCMSV, inaugura una rubrica periodica dedicata a questa bella disciplina sportiva con tecniche, materiali ed attrezzature ma anche riferimenti specifici agli hotspot locali.

Paesino di circa 6500 abitanti, San Vincenzo è situato nel cuore della Costa Etrusca in Toscana. Le spiagge sono tutte di facile accesso e si distinguono tra loro per le diverse caratteristiche, adatte a tutti i tipi di pesca. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

COME ARRIVARE
Se state arrivando da Nord, l’uscita della superstrada che dovrete imboccare sarà quella di San Vincenzo Nord. Arrivati all’uscita girate a sinistra e prendete le indicazioni per il centro. Invece se arrivate da Sud, l’uscita da imboccare è San Vincenzo Sud, arrivati al primo incrocio girate a destra e dirigetevi verso il centro. Se la scelta dello spot ricadrà su di una spiaggia profonda, una volta in centro, basterà prendere la strada che porta a Piombino. Lungo la strada troverete un caratteristico parco chiamato il parco di Rimigliano. Per raggiungere la spiaggia basterà attraversare questo affascinante parco per circa dieci minuti a piedi.
L’opzione numero due è pescare su una spiaggia a basso digrado. Dal centro prendete come riferimento lo storico negozio di pesca Hobby Center, da li in direzione Nord parte l’infinita spiaggia chiamata la conchiglia. Ultima opzione è la pesca dalla scogliera. La barriera del porto turistico è situata proprio in centro e raggiungibile grazie alla famosa “Passeggiata del Marinaio”.

LA SCELTA GIUSTA
Surfcasting a San Vincenzo; quante volte ci chiediamo se la scelta dello spot per la nostra pescata sarà quella giusta oppure no? Con alcuni accorgimenti magari cercheremo di catturare qualche bella preda, sapendo che nella pesca non c’è niente di certo. La spiaggia di Rimigliano, come dicevamo in precedenza, si presenta con sabbia granulosa e fondale accentuato. Per accedere a questo spot ci sono diverse entrate, tutte numerate. Le entrate 1, 2, 3 portano ad una spiaggia a medio alto digrado. Dall’entrata 4 fino ad arrivare alla “Torraccia” invece il fondale si presenta subito importante. Questo posto, affascinante quanto imprevedibile, riserba bellissime sorprese o duri “cappotti” difficili da digerire. Il consiglio per cercare un bel pesce in questa spiaggia è quello di affrontare una mareggiata. Essendo esposta a venti provenienti da Ovest, Sud-Ovest e Nord-Ovest, cercheremo di pescare con la presenza di vento di mare sostenuto. Con onde e schiuma non mancherà la lotta con le alghe, ma con la pazienza che accomuna noi pescatori, in queste condizioni potremmo spiaggiare belle ombrine, spigole e orate.
Essendo un fondale importante, non importa lanciare il piombo a chissà quale distanze, spesso queste splendide creature pascolano proprio vicino alla riva. Per quanto riguarda la pesca a mare calmo, le prede da poter insidiare sono orate, mormore, sugarelli e grossi serra, massiccia anche la presenza di leccie amia nel periodo invernale. Per quanto riguarda pescare nella zona “Conchiglia” il consiglio è di affrontarla a mare calmo con venti provenienti da Sud-Est. Fondale sabbioso che digrada dolcemente, orate e mormore sono più presenti con acqua calma e limpida. Sconsigliato invece pescare con venti di mare importanti, la massiccia presenza di alga durante le mareggiate infatti, rende la vita anche ai più tenaci. Se proprio desideriamo pescarci con onde e schiuma, un opzione sarà quella di provarci durante le ore iniziali della mareggiata.
La pesca dalla scogliera, affascinante e insidiosa, rende al meglio con mare calmo per quanto riguarda la pesca a fondo e la pesca con il vivo. Con acqua torba e presenza di onde è consigliabile pescare con la bolognese e classici bigattini. Per chi ama lo spinning può divertirsi provando ad insidiare serra, spigole e anche seppie o calamari durante l’inverno.

INGANNO PERFETTO
In termini di esche nelle tre zone in questione non c’è molta distinzione visto che sono tutti fondali sabbiosi. Nel Surfcasting a San Vincenzo, fatta eccezione della scogliera del porto, infatti a fondo e con il vivo è consigliato pescare dalla prima curva del percorso fino alla statua del marinaio, in quella zona i grossi massi sommersi sono solo distanti un paio di metri dopodiché inizia il fondale sabbioso per diversi metri. Il guadino deve essere sempre a portata di mano per evitare di perdere la preda proprio sotto i nostri occhi.
Per la pesca a mare calmo la scelta ricadrà su americani, bibi, arenicola e sopratutto granchio di sabbia, quest’ultimo reperibile anche piantando una sardina sulla battigia e aspettando qualche minuto troveremo i granchi a mangiare sarda.
Le esche per la pesca con il vivo saranno cefali o aguglie, ne vanno matti serra, Lecce amia e lampughe. Affrontare il mare mosso con esche voluminose come ad esempio biboni, cannolicchi e americani, sarà la scelta più sensata. Reperire l’esca è semplice, basta recarsi dall’unico negozio di pesca presente a San Vincenzo. Simona ha a disposizione sempre esche fresche e tutto il materiale che vi serve per pescare.

ATTREZZATURA INDISPENSABILE
Come ogni pescatore ben sa’ l’attrezzatura è la parte più importante per praticare il nostro sport. Per affrontare il mare calmo dovremmo disporre di canne sensibili che ci permettono di notare anche le piccole tocche. Canne con grammatura che va da 100 a 150 grammi, abbinate a dei mulinelli di taglia 5000/6500, andranno più che bene.
Nel surfcasting a San Vincenzo, per affrontare la mareggiata oppure la pesca con il vivo, opteremo invece per l’artiglieria pesante. Canne con casting 200/250 grammi abbinati a mulinelli potenti di taglia 10000. Per quanto riguarda i fili in bobina, il suggerimento è di avere delle bobina di scorta caricate in modo differente. Una bobina con 0,40 diretto, una bobina con filo conico 0,24-0,50 e una bobina con 0,20 e shock leader, questo per quanto riguarda la pescata a mare mosso. La pesca con il vivo invece andrà effettuata con fili diretti dello 0,40/0,50.
Per una battuta a mare calmo l’opzione valide sono, bobina caricata con 0,18 e shock leader e una bobina con conico 0,20- 0,47. Tutto questo per poter aver più opzioni a seconda delle correnti e dello sporco che troviamo, la bobina di scorta ci aiuterà anche a sopperire ad eventuali strappi o parrucche.

TRAVI CLASSICI
Solitamente i dubbi sulla scelta del trave sono molti. In questa zona se scegliamo di pescare a mare calmo i travi da utilizzare sono essenzialmente due. Trave a bandiera con due finali e mini trave per cercare la distanza. La distanza dove solitamente pascolano mormore ed orate è di circa 90/100 metri se ci troviamo verso la zona della conchiglia, a rimigliano e dalla scogliera del porto invece, le distanze si riducono e possiamo trovare il pascolo anche a 50 metri dalla battigia. Con le onde potenti lo short rovesciato può aiutarci a stare in pesca alla perfezione in ognuno dei tre spot menzionati. Per quanto riguarda la pesca con il vivo la scelta valida è quella di pescare con la teleferica.


 

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